Disabili: testimonianza di Gino | posted: 19/10/2020 at 13:20:36 |
Disabili: rispettarli, apprezzarli, offrire e accettare amicizia Prosegue la sensibilizzazione sui diritti dei disabili. Ecco la testimonianza del carissimo Gino Alfani: “Tra un mese mia figlia compirà 36 anni. Ha la Sindrome di Down. La Sindrome si accompagna con tanti, piccoli e grandi, problemi medici. Ma è disabile, non malata. E questa è una differenza che molti, troppi, non riescono a cogliere. Quando ti comunicano che tuo figlio ha problemi la mazzata è forte. Scende il buio sul tuo presente, ma soprattutto sul tuo e sul suo futuro. Ma devi organizzarti. Il principio fondamentale, trasmessoci da un terapeuta che troppo presto ci ha lasciato, è: dare maggiore importanza a quello che sa fare rispetto a quello che non sa fare. Rafforzando le competenze si creano i presupposti per alzare, poco alla volta, l’asticella. Abbiamo cresciuto nostra figlia “senza sconti”, come abbiamo fatto con l’altro, ed appena abbiamo scorto la possibilità di riuscire a passarle il messaggio, l’abbiamo resa consapevole delle sue difficoltà. Di risultati ne abbiamo ottenuti (ma un Vittori avrebbe potuto vincere un’Olimpiade se non avesse potuto allenare un Mennea?), e di traguardi ne abbiamo tagliati tanti. Ma un disabile vive ancora oggi in una specie di recinto sociale, dove la condiscendenza e/o l’ipocrisia hanno di gran lunga la meglio sull’accettazione o, addirittura, l’apprezzamento. Per motivi anagrafici oggi la maggiore preoccupazione è per il “Dopo di Noi”. L’applicazione della Legge 112 del 2016, che di questo tratta, stenta a decollare. Mia figlia è da tempo uscita di casa ed intrapreso un percorso di vita autonoma, ma il supporto e la supervisione sono ancora nostri. Sarebbe il momento che qualcuno raccogliesse il testimone, e ci lasciasse solo amarla immensamente, come facciamo dal primo giorno in cui è venuta al mondo”.
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