Andrea Pisano | posted: 25/12/2021 at 11:49:32 |
… rapito dalla strada a 19 anni il giorno di Natale 2020… … la spiaggia di Santa Litterata è assolata come sempre… Andrea è solo sul lido ormai orfano… è prima mattina… le intenzioni si annodano con i progetti, le preoccupazioni, le angosce, l’epilogo… occorre un po’ di quiete… - Andre’, ti sto aspettando! - Scusa, la notte ha tardato… un dolore frastagliato, sminuzzato, lancinante, poi fuggito… la testa ha negato il cuscino… e ha guidato docile… La battigia fluttua il loro vagare affettuoso, ancorato ad una terra poco ospitale ma ardente. Il luccichio è animato, con venature di oscurità, e al contempo silenzioso, malinconico, inquieto. L’orizzonte è terso, appena sveglio, gioca piangendo con onde impercettibili, mentre Diamante inchioda gli scogli appuntiti che fra poco si coloreranno di tuffi bambini, mentre la schiuma li solletica. - Andre’, dopo giochi a calcio? - Sì, ma dobbiamo essere almeno in sei, altrimenti ci logoriamo! - Le fai sempre le partite sul campetto con l’erba sintetica? - Ma quale sintetica! È viva! Anche quando non la accarezzano i nostri bolidi e tiri ad effetto! - Ma è vero che ora sei campione di squash? - Campione mo’, non esageriamo. È strano crescere! Fino a qualche anno fa andavo finanche a dormire col pallone, ora mi porto il letto dentro quel rettangolo chiuso da pareti ma estroverso allo scorrere di esistenze molteplici, agitate da racchette e pallina scagliata senza meta… - È una gara! Devi tirare impedendo all’avversario di colpire! - Non è solo una sfida! Svilisci un microcosmo grande quanto l’universo… definito ma infinito… di un buio lucente… di ellissi e rette… di circonferenze senza centro… con l’anima che rimbalza fra immagini di voli non concepibili, non fissabili su pellicola, ma in grado di tessere tele indeterminate, dinamiche, abbaglianti, essenziali... - Non ci ho capito niente, Andre’! È un pianeta, un satellite o addirittura una stella? Sei fuori! - Fra quelle linee c’è la mia vita! Per intero! Istantanea e perenne! - Però si potrebbe dire lo stesso di una superficie da football! - L’aspetto meraviglioso è che decidi tu l’arena, la strada, la piazza e tutto si dipana in modo imprevedibile anche se tu cerchi la direzione, fai di tutto per mantenerla o deviarla dove vuoi tu… È fulminea e statica, centrifuga e centripeta, senza senso… Anche quando sceglie, tu non puoi, anche se credi di potere… E ti osservi dall’alto mentre l’auto, che guidi senza guidare, ti trascina giù… su… ti sfracella e ricompone… tronca il tempo e lo spazio! - Ma ti sei… mentre… E l’opportunità… quanto è durata? Quante stagioni? E lo spazio? - Troppo? Troppo poco? È insignificante se approdi senza approdare, se sei senza essere… E però ti rimane una sensazione di sostanza, materia, essenza soprattutto dei valori che hai perseguito, dei sentimenti che hai provato… Quelli sì, continuano… impalpabili… la lealtà, la verità, la solidarietà… gli abbracci teneroni di mamma; quelli sopiti di papà ma solo per rispetto nei confronti di un giovane adulto; quelli di Pierpaolo, conditi di ricette semplici e saporite e di scherzi ridicoli e d’ironia delicata e di cuore spalancato… Pierpaolo sta andando… sotto la pioggerellina briosa d’una adolescenza già trafitta. E le tavolate enormi, fra pietanze d’emozione, sul terrazzo smisurato di calore, su dondoli che solo le nonne e i nonni sanno cullare… E le corse a perdifiato, genuine, appassionate, arcane, con la complicità che solo amiche ed amici sanno segretare… E le ragazze che ti hanno baciato e quelle no, tutte insieme nel desiderio viscerale e mistico… E le persone buone, tante, pronte ad aiutare sentieri complicati, inattesi, inesplorati, stranieri… E Dio che preghi fiducioso, sincero, privo della conoscenza, ignorando se lo vedrai... - Ma ci viene accanto al mare? Qui non c’è neanche il vento! - Siamo noi il vento, ma non soffiamo… Qui non c’è visione! C’è una incorporeità! che però consente l’incontro… noi infatti ci siamo incontrati… - Andrea, sai chi sono? - Ti importa davvero? - … ma dove siamo… Andrea…?... - … forse nell’assoluto…
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