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Notizie del 10/2020
Candida Morvillo e Lapo Elkannposted: 20/10/2020 at 13:17:14
Corriere della Sera 20-10-20
Intervista di Candida Morvillo a Lapo Elkann
Cara Candida, ho appena letto sul Corriere la lunga intervista a Lapo Elkann e sono subito venuto sulla tua Pagina Fb per scriverti. E' coinvolgente, commovente! Non tanto per Lapo ma per te! Riesci a cogliere il nocciolo e i dettagli con spontanea maestria e li porgi con naturalezza, come se i temi trattati non siano così tragici, profondi, massicci. Accogli le parole sul suicidio quasi segmento di vita come gli altri, non così esiziale come quando viene attuato. Ti insinui con dolcezza non in un'anima ma in una compagine multiforme, forse degna dei drammi di Euripide, o forse anche di Pirandello. Ma la dipingi con un distacco partecipe, una complessità semplice, un sentimento non sentimentale, un amore timido, contrastato, confuso, ambiguo, misterioso eppure vivo. E quanta Costituzione! Dall'apparentemente banale, ma spiritualmente immenso, roteare di Ferrari mentre ci si concentra per la risposta, alla famiglia bellica ammansita dall'affetto fraterno, partecipe e costante; alla paternità discretamente presente alla maternità ossessivamente distruttiva; dalla prostituzione salvifica alla droga della fuga onirica o della brama iperattiva, fino alla tenera, appassionata, potente carità della coppia, miglior costruttore o ricostruttore di percorsi, strade, circuiti di vita.

Disabili: testimonianza di Ginoposted: 19/10/2020 at 13:20:36
Disabili: rispettarli, apprezzarli, offrire e accettare amicizia
Prosegue la sensibilizzazione sui diritti dei disabili.
Ecco la testimonianza del carissimo Gino Alfani:
“Tra un mese mia figlia compirà 36 anni. Ha la Sindrome di Down. La Sindrome si accompagna con tanti, piccoli e grandi, problemi medici. Ma è disabile, non malata. E questa è una differenza che molti, troppi, non riescono a cogliere. Quando ti comunicano che tuo figlio ha problemi la mazzata è forte. Scende il buio sul tuo presente, ma soprattutto sul tuo e sul suo futuro. Ma devi organizzarti. Il principio fondamentale, trasmessoci da un terapeuta che troppo presto ci ha lasciato, è: dare maggiore importanza a quello che sa fare rispetto a quello che non sa fare. Rafforzando le competenze si creano i presupposti per alzare, poco alla volta, l’asticella. Abbiamo cresciuto nostra figlia “senza sconti”, come abbiamo fatto con l’altro, ed appena abbiamo scorto la possibilità di riuscire a passarle il messaggio, l’abbiamo resa consapevole delle sue difficoltà. Di risultati ne abbiamo ottenuti (ma un Vittori avrebbe potuto vincere un’Olimpiade se non avesse potuto allenare un Mennea?), e di traguardi ne abbiamo tagliati tanti. Ma un disabile vive ancora oggi in una specie di recinto sociale, dove la condiscendenza e/o l’ipocrisia hanno di gran lunga la meglio sull’accettazione o, addirittura, l’apprezzamento. Per motivi anagrafici oggi la maggiore preoccupazione è per il “Dopo di Noi”. L’applicazione della Legge 112 del 2016, che di questo tratta, stenta a decollare. Mia figlia è da tempo uscita di casa ed intrapreso un percorso di vita autonoma, ma il supporto e la supervisione sono ancora nostri. Sarebbe il momento che qualcuno raccogliesse il testimone, e ci lasciasse solo amarla immensamente, come facciamo dal primo giorno in cui è venuta al mondo”.



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