Notizie del 3/2021
La mia vaccinazione anticovid | posted: 27/3/2021 at 17:11:32 |
Lunedì 22 marzo scorso, come soggetto fragile per le mie infermità, mi sono registrato sulla piattaforma della Regione Campania https://adesionevaccinazioni.soresa.it/adesione/cittadino. Già mercoledì mi è arrivata la convocazione per l’indomani giovedì 25 marzo alle 15.00. Mi sono presentato presso il centro indicatomi, allestito nell’ex ospedale di Piazza Cesaro a Torre Annunziata. Ho atteso circa mezzora perché avevo davanti 20 persone, poi mi hanno fatto accomodare in una sala, un medico mi ha posto delle domande e mi ha spiegato la procedura, una medica mi ha punto il braccio senza che io sentissi alcun dolore. Mi hanno quindi accompagnato in un’altra sala. Dopo 15 minuti mi hanno congedato con un foglio che riporta i dati del vaccino e giorno ed ora della seconda dose, fra tre settimane. Ho trovato quindi una organizzazione puntuale che in meno di un’ora mi ha accolto e accomiatato. Il luogo comune è che al Sud non funziona nulla, a Torre men che meno. Io ho trovato medici e infermieri in numero soddisfacente, gentili, preparati, solerti ed efficienti. Ringrazio il servizio sanitario per questa esperienza eccellente.
|
MATILDE SORRENTINO | posted: 26/3/2021 at 13:00:05 |
Mamma Coraggio, vittima innocente di camorra, fu uccisa il 26 marzo 2004 dai pedofili che avevano violentato il suo piccolo Salvatore. Ciao, Matilde, come mai passeggi in riva al mare? Il tuo sguardo cupo si apre al sorriso. Stai pensando ai nipotini, lo so. I tuoi figli hanno raggiunto un equilibrio umano e sociale. Salvatore soffre ancora, ma non lo dà a vedere. Oggi indossi un abito tutto colorato: l’arcobaleno, la comunità, la vita. Sai, quei mostri vestono di nero: solitudine, emarginazione, morte. Sì, hai ragione, ho sbagliato termine, sono comunque esseri umani. Ora fai la paternale proprio a me? È vero, la Costituzione esclude pene contrarie al senso di umanità e pretende che abbiano lo scopo di risocializzare il condannato. Ma che, dove abiti adesso, hai studiato giurisprudenza? Che stupido, dimenticavo che lì si sa tutto e anche oltre. Dici la verità, vieni spesso a trovarci? Ho capito, hai bisogno della tua famiglia… e loro hanno bisogno di te. Ti posso abbracciare? Oh, scusa c’è il covid! Ora ridi. Mi prendi in giro, tu non puoi infettarti! Come vorrei che potessi beccartelo nella vita del tempo!
|
Tina Anselmi | posted: 25/3/2021 at 12:29:48 |
Nasce il 25 marzo 1927. Partigiana, leader politica, sindacalista, deputata, prima donna a diventare ministra, per molti doveva essere la prima donna presidente della Repubblica. È la “madre” della riforma sanitaria del 1978, che si basa su un principio: la salute è un diritto di tutti: non se ne può avere solo quanta se ne può comprare! La legge estende il servizio medico e ospedaliero a tutti, indistintamente e indipendentemente dal reddito. Nel 1981, per il suo prestigio e la sua indipendenza, viene nominata presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2, che si protrae per 4 anni, nonostante i tentativi di insabbiamento. Alla fine sono raccolti 120 volumi, che documentano 147 sedute, 198 testimonianze, per quasi centomila pagine. No, per i miei processi non le ho lette tutte. Ho visto i volumi, ne ho consultati alcuni, ne ho tratto della fotocopie. Ma la circostanza più emozionante è l’incontro in Transatlantico, alla Camera dei deputati. La vedo seduta su una poltrona e subito chiedo ad un collega che la conosce di presentarmela. Ero talmente in soggezione di fronte ad una figura storica che tremavo tutto. Lei mi strinse la mano e disse: “So chi sei! Ti seguo”. Allora ero membro della Commissione sulle stragi terroristiche. Parlammo un po’, ma la mia goffaggine mi consigliò di non superare i dieci minuti. Siamo rimasti in contatto fino alla sua morte nel 2016.
|
Mario Almerighi | posted: 24/3/2021 at 18:47:02 |
Da giudice d’assalto cura processi che fanno storia, a partire dal cosiddetto scandalo dei petroli del 1974. È membro del consiglio superiore della magistratura, presidente dell’associazione nazionale magistrati, scrittore… Il suo corpo è sepolto nel 2017, il suo pensiero no. Ciao Mario, come stai? Lo so che stamattina sono in ritardo, ma i sogni reclamano più tempo. Osservo una tua foto. Quella con il sorriso colorato di futuro. L’ho messa sulla scrivania. È vero, ti prendi cura di me da quel piovigginoso, ma ansioso di sole, mezzogiorno savonese dell’ ’83. Fin da allora scorgi la mia schietta inesperienza e la solitudine di una responsabilità troppo grande per me. Mi disegni sul viso la tua utopia: sei convinto che sperare non è solo logico, ma vitale, perché ci obbliga all’impegno, ci rende felici già mentre sviluppiamo l’azione, a prescindere dal conseguimento dell’obiettivo. Imparo guardandoti vivere, trasformare ogni vittoria in umile tassello, ogni sconfitta in nuova energia: la discreta fatica del pensare, l’intrigante affanno dell’agire! Quanti ostacoli affronta il tuo percorso di diffusione dei valori costituzionali, dell’indipendenza della magistratura, della cultura della legalità. Cerchi subito l’appoggio di studentesse e studenti, all’inizio di uno sparuto numero di scuole, e, nonostante le barriere che “i senza amore” ti frappongono, gradualmente i fallimenti diventano successi, fino a che tutte le scuole dispongono di docenti referenti e progetti per la legalità. Il bene sa vincere perdendo. Anche se fra vincere e perdere tu preferisci continuare a lottare. La legalità!? È come una barca su cui attraversare il mare e giungere sull’isola che traspare all’orizzonte, verdeggiante di giustizia. E l’indipendenza!? “Michi, preferisci un giudice che obbedisca ai potenti o che non guardi in faccia a nessuno? Questa è l’indipendenza!”. Mi trasmetti il coraggio, non solo quello di agire, ma anche quello inquieto di avere paura: la tua mi fa accettare la mia, senza che mai ci impongano il cammino. Per te il magistrato è innamorato della Costituzione non delle leggi. Gli piace la vita! È felice! … Mario, adesso vado a scrivere una poesia e poi torno a parlare e giocare con te!
|
La Loggia P2 | posted: 17/3/2021 at 16:47:23 |
Il 17 marzo 1981 venne scoperto l’elenco dei suoi iscritti. La P2 era un loggia massonica, cioè una espressione della massoneria, associazione diffusa in tutto il mondo con finalità ideali, ma anche fonte di degenerazioni gravissime. La P2 era una loggia deviata e segreta. Io me ne occupai in processi con imputati ad essa affiliati, poi condannati fino a 12 anni di reclusione. Indagai pure su altre logge, che si erigevano quasi a superpartito per governare città, appalti, edilizia. La peculiarità della P2 era l’obiettivo: organizzare uno stato nello stato e poi metterci sopra, come ciliegina, un governo segreto che decideva tutto. L’Italia sarebbe diventata una originale dittatura democratica: infatti le istituzioni ufficiali sarebbero state semplici postine delle scelte del vertice a cittadine e cittadini, che avrebbero creduto di essere amministrati secondo la Costituzione, ignorando l'esistenza di un potere sovrastatale. La P2 intendeva impadronirsi degli organismi pubblici attraverso persone fidate che vi ricoprissero incarichi di rilievo, per modificare il nostro ordinamento secondo il cosiddetto “Piano di rinascita democratica”. E ci stava riuscendo: fra gli iscritti figuravano ministri, deputati, senatori, dirigenti e funzionari di partiti politici, prefetti, questori e funzionari di polizia, segretari particolari di uomini politici, docenti universitari, generali, membri dei servizi segreti, magistrati, diplomatici, funzionari di ministeri, presidenti e direttori generali di banche, amministratori e funzionari di enti locali, editori anche televisivi, giornalisti, dirigenti di società pubbliche, avvocati, commercialisti... stranamente mancavano operai, casalinghe, disoccupati, studenti…. L'originalità del “Piano” era la mancanza di qualsiasi fatto traumatico; tutto si stava attuando in modo strisciante ed occulto. Veniva addirittura quantificato il denaro necessario per impadronirsi dei partiti, della stampa, dei sindacati, e poi del governo, della magistratura, del parlamento. Fortunatamente a seguito dello scandalo fu approvata la legge n. 17 del 25-1-1982, che, in attuazione dell'art. 18 della Costituzione, vietò le associazioni segrete, previde la punizione dei trasgressori con la reclusione fino a cinque anni, nonché lo scioglimento della P2. Non si può escludere però che altre P2 operino segretamente a livello locale e nazionale. Ecco perché occorre vigilare per individuare e condannare eventuali colpevoli… come pure sul “Piano”, che silenziosamente in alcuni punti ha comunque trovato applicazione.
|
Papa Francesco | posted: 13/3/2021 at 14:17:45 |
Per ricordare quel 13 marzo 2013, ripropongo la lettera aperta che gli scrissi: Caro Francesco, ti sei posato sul Tevere come un’aquila dolce, giusta, generosa, hai salutato con la serenità di una chioccia che cova il futuro, stai nuotando come un delfino che attraversa le onde e sguscia fra i pescecani. Ti aspettavo, Francesco, ti aspettavamo in tanti… Credo fermamente in Gesù e nel suo insegnamento, cerco di praticarlo tutti i giorni, ma sono incapace di ammettere che Gesù sia Dio. Eppure credo! E voglio avere la fede! Ma non ci riesco. Si può credere senza fede? Sarebbe più facile se il clero attuasse il Vangelo, se Dio non permettesse angherie, discriminazioni, barbarie… non facesse morire i bambini… Mi hai stupito subito. Hai sottolineato che sei Vescovo di Roma. Vuoi ripartire dalle origini, da un Pietro non sommo pontefice ma mattone del corpo roccioso. Il tuo compito, come il suo, non è l’infallibilità autoritaria ma armonizzare tutte le comunità cristiane in un respiro universale. Ho allora spalancato porte impazienti e finestre… e i cambiamenti vi si sono insinuati silenziosi e costanti... per vicoli e autostrade, ville e case popolari, saperi e stentati alfabeti, innocenze e consapevoli malvagità. Sono certo che ci riporterai al reale pensiero di Gesù, spogliandolo delle forzature ecclesiali che lo hanno reso una dottrina troppo spesso utilizzata per gli interessi dei forti contro i diritti dei deboli. Fin da piccolo stavo istintivamente col più sfortunato. Passavo ore ad ammirare i muratori tirare su un muro, riparare una via, perdere... Sì, sostenevo chi perdeva, dal pallone alle figurine, alla vita. E il Vangelo e la Costituzione italiana stanno coi più fragili. Sono due testi fatti per intendersi. Solo quando non ci saranno deboli e forti il mondo si trasformerà nel “regno dei cieli”, spumeggiante di giustizia sociale, equa distribuzione delle risorse, negazione di qualunque tipologia di esclusione, necessità di una esistenza soddisfacente per tutti, di strutture sanitarie adeguate, di istituti di pena civili… “… ho avuto fame e mi avete dato da mangiare… (Matteo, 25:35-36)”. Ed in questa evoluzione un cattolicesimo, interprete leale ed energico della Parola, può suscitare un amore attivo in grado di sradicare ogni tipo di sopruso e fondere indissolubilmente il fine spirituale con la prevenzione, la denuncia, l’azione, fino ad elogiare il celebrante che ha avuto il coraggio di affermare dall’altare: “La camorra fa schifo!”. Tu sei un Papa “nuovo” non per banali informalità ma perché dai sostanza alla forma… o meglio all’antiforma. Ti sei subito inchinato all’umanità e sei intervenuto sulle nefandezze non solo della Chiesa. Non è un percorso facile, ed è anche pericoloso. Temo che sopraggiungano gli attacchi dei poteri forti internazionali, italiani, ecclesiali. Ho paura che ti ammazzino! Sono convinto che ti dedicherai ai bambini, agli adolescenti, ai giovani, come Papa Giovanni XXIII. Non farlo santo, per favore! Proclama Angelo Roncalli modello da imitare per il suo magistero e il suo riformismo ancorato alla Verità. Oppure, se per ragioni canoniche deve essere elevato alla santità, non la motivare con i miracoli, ma con le virtù. Perché un santo deve fare i miracoli? Forse i santi sono proprio quelli che riescono ad essere umani! Per Gesù, e per la Costituzione, la persona viene prima di tutto, anche delle leggi. Allora sarebbe opportuno trasmettere ai ragazzi il fascino dei diritti e solo dopo far riscontrare l’utilità del rispetto dei doveri… per vivere bene tutti. Monologhi intrisi di obblighi e punizioni aumentano la loro parte peggiore… Non possono essere convocati dall’istituzione che intima una serie di norme totalmente disapplicate nei luoghi in cui risiedono! L’effetto è il rifiuto di un mondo sconosciuto. Serve un’istruzione che non offra il pacchetto tutto compreso da prendere o lasciare, ma li includa, li cerchi. L’egoismo, la rabbia, la sopraffazione, la malavita sono in ogni angolo… La famiglia, i docenti, i sacerdoti devono essere lì in quel preciso momento, nell’attimo della scelta fra la cittadinanza e la distruttività… o addirittura la criminalità. Occorrono insegnanti preparati anche in pedagogia, psicologia, comunicazione, legalità, Costituzione…, veri e propri pool di maestri di strada che vadano a scovare i minori a rischio, missionari antinichilismo che operino in mezzo ai teenager, senza pretendere che frequentino l’oratorio. Sciaguratamente la politica è latitante. Ma Vangelo e Costituzione non si limitano ad elencare principi e lodevoli iniziative individuali, propongono un programma da realizzare sul pianeta! Caro Francesco, per circa un trentennio ho giudicato, per alcuni anni ho contribuito ad approvare leggi, ma il mio organismo non ha tollerato i ritmi massacranti che gli ho imposto, e la salute è inciampata. Quel poco che mi rimane lo sto consacrando al dialogo con gli studenti e a digitare frasi sul computer. La sofferenza però mi ha fatto un dono: ha zittito il giudicare e ha rigenerato la voglia di amare. Non so se Gesù è Dio, ma so che ho scritto questa lettera, e il racconto che ti invierò, pensando a Lui. Con tenerezza, michele del gaudio
|
donne | posted: 8/3/2021 at 12:54:23 |
scarti mutilati da riciclare nell’essenza dell’umanità
|
Enrico Prisco | posted: 6/3/2021 at 13:08:57 |
il 6 marzo compie 65 anni. Lo festeggia assieme a noi, anche se nella confinante dimensione ove spazio e tempo sono fuggitivi. Lo festeggia in particolare assieme a Rachele, la sua figlioletta teenager. Cara Rachi, hai dovuto rinunciare troppo presto ad abbracciare papà nella vita delle stagioni e non ti basta accarezzarlo solo dentro il cuore. Eppure sei cresciuta, sei intelligente, forte, bella… consapevole di avere un dolore eterno. Ho conosciuto Enrico nell’accogliente veranda della suggestiva casa di via Parini. Mi ero intrufolato dietro mio fratello maggiore Franco, compagno di classe dell’omologo Salvatore. Avevo nove, dieci anni e mi inoltrai in perlustrazione immergendomi subito nell’enorme salone a vetri decorati… e rimasi sbalordito: germogliava di giocattoli… mi folgorò il fortino dei soldati americani che si difendevano dagli indiani… molto dopo capii che la storia era inversa. Mentre toccavo i tronchi protettivi della roccaforte, appoggiata su un tavolino, feci un salto all’indietro, provocando la caduta del teatrino delle marionette alle mie spalle. Lì, proprio lì, dietro il fortilizio, c’era un piccolo apache rannicchiato, spaventato… Era Enrico nei suoi cinque, sei anni. In un primo momento fui orgoglioso di incutere timore, poi fra una domanda e una risposta cominciammo a giocare fino a quando la sera ci separarono a forza. Da quel giorno, appena Franco andava a studiare da Salvatore, lo seguivo di nascosto e mi infilavo nella “veranda dei sogni” ove Enrico era il principino e io il paggio autorevole. Con gli anni ci perdemmo di vista per ritrovarci universitari intenti a corteggiare. Dai soldatini alle soldatine, la nostra divenne un’amicizia profonda, dimora delle nostre confidenze, superficiali e intense, anche intime, su cotte e amori, sullo sport e sui tramonti proiettati nell’avvenire. Fu allora che capii Enrico! Buono, generoso, affidabile, con una personalità solida… che però dissimulava una insicurezza di fondo, che a volte lo opprimeva: si sentiva schiacciato da una famiglia di fenomeni: la mamma baronessa, il padre noto avvocato, il fratello genio, lo zio scrittore famoso. Quando restavamo in silenzio, godendo solo della compagnia, sgusciava il suo disagio: non sarebbe mai diventato come loro, non poteva competere… Ed io a tessere le sue lodi, da quelle caratteriali a quelle comportamentali… Ho imparato da lui dei modi di fare affascinanti che imito ancora oggi… e, mentre li riproduco, me lo sento accanto… No, Enrico non ha mai avuto niente da invidiare a nessuno, neanche ai suoi familiari. Ha costruito con umiltà il suo percorso, godendo sempre della stima degli altri, in tutte le formazioni sociali in cui ha operato, dal mondo professionale a quello sociale, associativo, conviviale: teneva sempre banco, con la sua allegria, la cultura, la cortesia smisurata, che faceva sentire a suo agio chiunque, anche i suoi piccoli pazienti poveri e soli… il dottore papà, il volto buono che non faceva male, gli occhi suadenti, le attenzioni che disarmavano le paure infantili, rassicurate dal suo parlare semplice e chiaro. Forse in quelle bambine, in quei bambini riannodava gli anni fino alla “veranda dei sogni”… continuava ad essere quell’Enrico, puro e spontaneo, nonostante le avversità e la maturità acquisita… Solo restando bambini si può partire davvero… Ed io l’ho emulato anche in questo… rimanere bambini per essere adulti, rimanere figli per essere padri… Sei tu, cara Rachi, il dono più prezioso che ha fatto al mondo. Auguri per il tuo compleanno, Enrico! Auguri per il presente e il futuro, Rachi! Vi voglio bene, michi
|
indietro per pagina indice
|
|
Archivio Notizie
Mese corrente
Anno corrente
Anno precedente
Due Anni fa
Tre Anni fa
|